Psicoterapia individuale

La Psicoterapia Psicoanalitica individuale, il punto di forza del Centro Clinico, si basa innanzi sull’ascolto profondo del paziente e sull’indagine dei processi psichici inconsci che influenzano i nostri comportamenti, le nostre abitudini, i nostri stili di vita. Essa offre la possibilità di uno spazio di contatto emotivo per comprendere meglio il rapporto che ciascuno di noi ha con se stesso, con le persone significative della propria vita e con gli ambienti sociali in cui vive.
La psicoterapia individuale si svolge attraverso il colloquio individuale. Si differenzia, a seconda delle modalità e degli obiettivi, in vari tipi: psicoterapia breve, psicoterapia di appoggio, psicoterapia psicoanalitica, fino alla psicoterapia intensiva con l’uso, se opportuno, anche del lettino e con la frequenza di due o più sedute la settimana. La scelta va concordata con il cliente e dipende dalle motivazioni e dagli obiettivi che egli si propone e dal tipo di malessere o disturbo che egli presenta. La metodologia e lo sfondo teorico che guidano l'intervento sono quelli psicoanalitici, volti alla comprensione del sintomo (nel caso che di questo si tratti), al rafforzamento dell’Io, all’elaborazione di quei tratti caratteriali che sono fonte di disagio o che vengono messi in atto con effetti disfunzionali nei rapporti interpersonali.
Attraverso la relazione profonda che si instaura tra analista e analizzando, si mirerà a trattare il sintomo non esclusivamente come fastidio da debellare, ma come comunicazione di un disagio che va decifrato e capito. Si lavorerà sulle difese del paziente, rispettando la modalità in cui l’analizzando ha imparato a sopravvivere alla drammaticità della sua vita passata. Si approfondirà la psicosessualità e si analizzeranno i sogni, in quanto la scena onirica rappresenta sempre il nostro funzionamento psichico profondo sia a livello intrapsichico/individuale, sia a livello relazionale/interpersonale. Attraverso questi canali, lo scopo comune del terapeuta e dell'analizzando è quello di rendere conscio l'inconscio e di scoprire, nella stanza di analisi, qualCOSA di sé che prima di entrarci non si sapeva: Freud affermò che, attraverso l’analisi, la COSA (ciò che non si conosce) deve diventare PAROLA (cioè rappresentazione, cioè significazione).

... ma ora quel gran lavoro, quello scavar nella memoria, aveva dato i suoi frutti. Il paziente era guarito, e quel suo mondo infantile che pezzo a pezzo avevamo ricostruito, non gli serviva più. Lo poteva ancora scordare - e questa volta per sempre – per volgersi al futuro dopo essere stato per tanto tempo ancorato al passato. E mi pareva che egli si fosse effettivamente liberato di quel passato; ma come se egli lo avesse lasciato a me, che sapevo ormai circolare in esso con assoluta sicurezza”.

Trattato di Psicoanalisi, Cesare L. Musatti, Bollati Boringhieri