Ansia e ossessioni - Psicologo Milano

Le ossessioni sono idee, pensieri o immagini ricorrenti che si intromettono nella mente in modo automatico, contro la volontà del soggetto e che, oltre a comportare un dispendio di tempo, interferiscono, in modo significativo, con le abituali attività lavorative, scolastiche e sociali.

Tra i vari disturbi d’ansia troviamo:

- Disturbo d’ansia generalizzata
- Disturbo d’ansia sociale
- Fobia specifica
- Disturbo di panico
- Disturbo ossessivo compulsivo

L’ANSIA DELLE OSSESSIONI

Tra i disturbi d’ansia troviamo, quindi, il disturbo ossessivo compulsivo caratterizzato da idee, pensieri o immagini ricorrenti e persistenti (ossessioni) che si intromettono nella coscienza causando ansia e comportamenti come per esempio lavarsi le mani o azioni mentali come per esempio contare, che vengono ripetuti volontariamente al fine di rispondere ad un'ossessione, con lo scopo di prevenire o ridurre il disagio (compulsioni). Sia le ossessioni che le compulsioni comportano un dispendio di tempo (più di un'ora al giorno) e interferiscono in modo significativo con le abituali attività lavorative, scolastiche, sociali.

PERSONALITA’ OSSESSIVA

Dietro questi pensieri e comportamenti si annida una personalità che possiamo descrivere rigida, perfezionista che, aspirando ad alti standard, segue le regole in maniera minuziosa, tanto da impegnarsi in ogni dettaglio di un compito al punto da non portarlo mai a termine. Sono persone spesso molto coscienziose, scrupolose e inflessibili a proposito di moralità ed etica. Si impongono, e impongono agli altri, principi morali rigidi e standard di prestazione molto rigorosi. Sono rigidi e testardi e difficilmente accettano le critiche degli altri o sono disposti a mettere in discussione la propria idea. Questi tipi di personalità dedicano molto tempo a ciò che “devono” fare (lavoro, studio, ecc..) e tendono a trascurare tutto ciò che concerne le emozioni (famiglia, amici, relazioni sentimentali,ecc..).

PSICOTERAPIA DEL DISTURBO OSSESSIVO

L’ossessivo vive nel suo ordine mentale e nella sua logica precisa e infallibile. Ciò ovviamente rende faticosa l’espressione delle proprie emozioni, le quali devono essere controllate per non perdere la propria autostima o per non danneggiare gli altri. Di qui la tendenza a reprimere e a razionalizzare le emozioni. Questi pazienti sono quindi rigidi, impostati; non si lasciano mai andare e vivono gli affetti in modo coartato. Il controllo è un aspetto centrale di questo disturbo e la psicoterapia ha come obiettivo quello di ridurre la necessità di controllare tutto, per dare più voce alle emozioni provate e temute.

D.ssa Valentina Carella, psicologa psicoterapeuta del centro SPP Milano