Ipocondria: che cosa si nasconde dietro?

“Quell’agente patogeno, mille volte più virulento di tutti i microbi, l’idea di essere malati”
(Marcel Proust)

Chi soffre di ipocondria si preoccupa in modo eccessivo e ingiustificato all’idea di essere affetto da malattie e condizioni patologiche gravi. L’ipocondria è legata solitamente a patologie ansioso-depressive e può essere sintomo di diverse forme di sofferenza psicologica, ma per le sue specificità nel DSM 5 (il manuale diagnostico dei disturbi mentali) viene inquadrata come una sindrome a se stante, con la definizione di Disturbo da Ansia di Malattia o di Disturbo da Sintomi Somatici a seconda che siamo presenti o meno manifestazioni corporee.

I sintomi: come si manifesta l’ipocondria?

L’ipocondriaco presta un’attenzione continua a dolori minimi e piccoli sintomi innocui, che catturano completamente la sua attenzione; anche le normali sensazioni fisiche legate alle funzioni corporee, come il battito del cuore o la respirazione, possono essere indagate con ansia profonda e intenso disagio. Lo stato di preoccupazione porta l’individuo a cercare continui consulti medici e a lamentarsi con familiari e amici. Il ricorso alle cure mediche con lo scopo di ottenere diagnosi e rassicurazioni, d’altra parte, risulta ben poco efficace, e spesso si assiste a un interminabile pellegrinaggio da medici e specialisti.

Dal punto di vista psicologico, l’ipocondriaco si sente trattato come un malato immaginario e sperimenta rabbia e frustrazione che lo portano a conflitti e scontri con amici e parenti e spesso all’isolamento sociale.

L’ ipocondria può manifestarsi in seguito a condizioni psicologiche molto diverse:

  • - Nella depressione le preoccupazioni possono prendere la forma di idea fissa o di ruminazioni depressive pervasive.
  • - Nella nevrosi ossessiva i pensieri ipocondriaci prendono la forma di ruminazioni ossessive a cui la persona cerca di resistere e che sente come estranee a sé.
  • - Nell’ansia acuta e cronica l’individuo può sviluppare diverse preoccupazioni relative alle malattie.
  • - In pazienti psicotici si può invece manifestare il disturbo delirante di tipo somatico; in questo caso, a differenza di quanto accade nell’ipocondria, i pazienti non hanno dubbi sul fatto di essere affetti dalla malattia temuta.

Quali sono le cause dell’ipocondria?

Come mai dietro l’ipocondria si possono nascondere problematiche tanto diverse? L’ipocondria rappresenta una modalità che la persona ha trovato per proteggersi dalla sofferenza psichica. Anche per questo motivo abbandonare il sintomo ipocondriaco risulta estremamente difficile, perché in origine è stata una valida forma di protezione dal crollo depressivo e ha permesso all’individuo di interagire con l’ambiente. Se da un lato l’ipocondria protegge l’individuo, dall’altro lo mantiene in uno stato di sofferenza psichica.

Le persone che soffrono di ipocondria possono aver vissuto durante l’infanzia o l’adolescenza la malattia o un lutto conseguente a una patologia organica di un proprio familiare; in questo caso alla base del sintomo vi è un vissuto post-traumatico. 

In alcuni nuclei familiari la comunicazione affettiva e le funzioni di accudimento si concentrano esclusivamente sui bisogni fisici. In tali contesti le emozioni non sono affrontate direttamente e spesso vengono mal tollerate, il linguaggio è concreto e i bisogni dei bambini vengono riconosciuti e soddisfatti soltanto quando vengono percepiti come tangibili. Il bambino perciò impara a comunicare i propri bisogni affettivi tramite il corpo e crescendo continuerà ad adottare questa modalità: emozioni e bisogni affettivi troveranno espressione esclusivamente attraverso il canale corporeo e l’individuo riscontrerà intense difficoltà a riconoscere quello che gli accade emotivamente.

In altri casi ancora, è l’ipocondria dei genitori a condizionare i figli: da un lato il bambino impara, per imitazione, che è necessario stare sempre in allerta contro la malattia, dall’altro, viene sottoposto a frequenti visite o analisi mediche inutili per le ansie del genitore. In altri casi la “paura della malattia” è legata al conflitto interno tra impulsi e divieti e al timore di ricevere una punizione, che si sente di meritare.

Come curare l’ipocondria?

Appare evidente come per guarire l’ipocondria sia innanzitutto necessario comprendere che cosa si nasconda dietro il sintomo, a partire dal rapporto con le figure di attaccamento primarie. La psicoterapia, finalizzata alla elaborazione della conflittualità interna, permette di affrontare la questione partendo dalle sue radici.

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Dr.ssa Sara Pagani - Centro Clinico SPP Milano dell'età adulta